tiro

HOME
TIRO al BARATTOLO

papa

Digiuno e preghiera

Mt 9,14Allora gli si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 15E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. 16Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. 17Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano».


Il Papa ci ha invitato al digiuno e alla preghiera. È sicuramente un atto di alto magistero che va compreso in tutta la sua gravità. Non si può, infatti digiunare mentre lo sposo è presente … ma quando lo sposo sarà tolto. Chiedere a tutto il popolo cristiano il digiuno e la preghiera equivale ad affermare che è giunto il momento in cui lo Sposo ci è tolto. Viviamo una tale situazione che le parole del Signore: dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Mt 18,16) – e - io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo ( Mt 28,20) sembrano attenuarsi mentre sembra rafforzarsi l’altra parola: I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me (Mt 26,11).
Questo pensiero mi fa paura, anzi mi terrorizza. Sono convinto che il Signore non ci abbandona ma sicuramente ci fa percepire la sua assenza … Lui non ci lascia in mezzo alla strada della vita in un momento storico difficile, piuttosto siamo noi che ci stiamo allontanando dalla sua strada. La nostra bussola è disorientata. Dobbiamo recuperare la posizione, i punti di riferimento, i satelliti guida per il tomtom della umanità. Si digiuna perché il bene che desideriamo e che cerchiamo è più importante del cibo e della nostra stessa sopravvivenza. E la preghiera – quella non fatta solo di parole – è il disperato tentativo di entrare nel Cuore di Dio per capire la sua volontà: lasciarsi prendere dalla Sapienza e dal suo Santo Spirito perché siano raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra (Cfr. Sap 9,17-18).
L’uomo è sempre alla ricerca di un rattoppo. È vero che la situazione in Siria è insostenibile che i morti contati fino adesso sono una enormità, ma questo non è meno vero in tante altri parti del mondo che i nostri interessi occidentali hanno tutto il vantaggio di non vedere e nascondere all’opinione pubblica. È anche vero che le armi chimiche sono un abominio ma siamo sicuri che il rattoppo proposto non procuri uno sbrendolo maggiore e che sarà poi impossibile ricucire?
Possibile che la fantasia dell’uomo non trovi altro che affermare la propria supremazia con una guerra chirurgica e rapida di cui abbiamo già sperimentato gli effetti che a distanza di anni permangono?
I cani mostrano i denti, i felini arruffano il pelo, i cervi mostrano le corna … perché siamo rimasti al livello degli animali con l’aggravarsi di una tecnologia sofisticata dagli effetti devastanti ed incerti?
Ecco l’invito del Papa ad elevare lo spirito perché sfiori quello del Padre che nel Figlio Crocifisso ha già sperimentato e scontato tutti i nostri errori.


Livorno, 7 settembre 2013